Nasce dalla tradizione celtica, arriva negli Stati Uniti verso la metà del 1800 e da lì si diffonde fino a tornare in Europa: Halloween è una festa che simboleggia le usanze e i riti legati al culto della Terra e dell’avvicendarsi delle stagioni.
Secondo molti storici Halloween deriva dai riti Romani dedicati alla Dea Pomona (la dea romana dei frutti) e dalla festa di Sahmain, festa popolare celtica, che segnava la fine e l’inizio del nuovo anno (per i Celti il nuovo anno aveva inizio il 1° novembre). Sahmain per i Celti era il dio dei morti e delle tenebre e il giorno prima dell’inizio del nuovo anno chiamava a sé i morti per riportarli a contatto con il mondo dei vivi. Secondo la tradizione celtica, infatti, nei 3 giorni in cui si festeggiava Sahmain il tempo e lo spazio erano sospesi e il velo che separava il mondo dei morti dal mondo dei vivi diventava talmente sottile che le anime di coloro che erano morti potevano tornare a mostrarsi per un giorno ai vivi, fare scherzi e mettere paura con le loro apparizioni.
Per i 3 giorni di Sahmain ci si travestiva con le pelli degli animali e si lasciava sulle porte di ingresso delle case dei dolcetti e del latte in modo che le anime dei morti passando potessero sfamarsi e risparmiare agli abitanti delle case i loro scherzi (per questo oggi i bambini vanno in giro per le case chiedendo “Dolcetto o scherzetto?”). Di ritorno dai boschi dove si accendevano i falò e si facevano sacrifici animali, i Celti usavano delle lanterne ricavate da grossi cavoli rapa intagliati. Le lanterne servivano a fare luce nel cammino e nelle lanterne ardeva il fuoco sacro, preso dalle braci dei falò. Negli Stati Uniti, la zucca, più facile da reperire, sostituì il cavolo rapa. Le lanterne che vediamo oggi hanno dunque una storia relativamente recente rispetto a questa festa che ha invece origini millenarie.
Personalmente da bambina non ho mai festeggiato Halloween perché, quando ero piccola io, in Italia non era considerata una festa a tutti gli effetti ma solo la vigilia di Ognissanti. Oggi mi piace festeggiarla per il legame con il culto dei riti millenari legati alla Madre Terra.
Ma cercherò comunque di festeggiare nel modo più ecologico possibile. Per i bambini del condominio preparerò infatti una torta di mele o un ciambellone fatto in casa così da non usare merendine e biscottini industriali.
Per gli addobbi, se si hanno tempo, manualità e fantasia, ci si può armare con carta, cartoncino, colla e pennarelli e preparare così le proprie decorazioni che potranno essere riutilizzate il prossimo anno. Su internet ci sono tantissimi tutorial per realizzare in poco tempo tutti gli addobbi, compreso l’intaglio della zucca, il cui interno può essere usato per fare una torta, dolce o salata, il risotto o una zuppa.
E per chi si maschera, basta prendere vecchi abiti e riadattarli a seconda delle esigenze. Con una vecchia tuta nera (la si può tingere in casa con prodotti specifici nel caso fosse di un altro colore) e un po’ di scotch bianco – per disegnare lo scheletro - si può preparare un costume da morte, con delle vecchie lenzuola si può fare un costume da mummia o da fantasma, con t-shirt e jeans strappati e sporcati di terra (più o meno ad arte) si può fare una maschera da zombie, con un abbigliamento total black (stivali, calze, leggins e abito nero) e un capello di cartone nero a forma di cono si ha un perfetto abito da strega.
Anche per il trucco si possono usare ingredienti ecologici e fatti in casa per l’occasione come, ad esempio, un vecchio tappo di sughero bruciacchiato con cui si possono creare le occhiaie o far risaltare le sopracciglia. Se non lo avete in casa, potete acquistare un fondotinta chiarissimo o della cipria e usarli come base per sbiancare la pelle, in fondo si tratta di prodotti che noi donne usiamo anche durante il resto dell’anno.
Insomma, visto che Halloween in origine era una festa collegata ai ritmi e alla stagionalità della Terra, cerchiamo di festeggiarla anche noi con l’attenzione di chi, la Terra, vuole proteggerla.